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Ritratto Toni FollinaSono Toni Follina, nato a Conegliano (TV) nel 1941. Mi sono laureato all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia nel 1970.
Ho cominciato a lavorare nel 1961, prima come assistente di cantiere, poi come direttore dei lavori e in seguito ho iniziato l’attività di progettazione, che ho continuato durante il corso degli studi.
Dal 1977 al 1980 sono stato allievo di Nino Cassani al corso di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Dal 1968 al 1973 ho collaborato con Marcello D’Olivo a Roma e nel Gabon.
Dal 1976 al 1983 ho progettato con Silvano Zorzi alcuni complessi edilizi in Italia, Arabia Saudita e Sud America.
Dal 1981 al 1989 la mia attività professionale si è svolta nelle due sedi di Treviso e di Roma.
Sono stato professore a contratto alla facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Parma e Visitor professor all’Università di Charlottesville in Virginia.
Il mio studio è a Treviso e svolgo la mia attività professionale nel settore edilizio e della riqualificazione urbana dei centri storici sia in Italia che all’estero.
 
 
"La ricerca in architettura è un costante tentativo al più alto grado culturale e umanistico: ritornare a una architettura sensibile e creativa, attenta alle caratteristiche di ciascun territorio e ai suoi paesaggi, rispettosa delle abitudini delle genti e delle peculiarità climatiche. Il lavorare con l’architettura in separazione dai luoghi non è possibile. 
La ricerca è nel progettare con una visione fantastica e sperimentale (perché come Albert Einstein soleva dire “la fantasia è più importante della scienza”), ma anche con una costante capacità interpretativa del passato, del presente e del futuro. 
La ricerca va fatta in libertà e autonomia, lontana da mode ricorrenti, sempre più diffuse e sempre più di breve durata, inclusa quella che vede l’abbraccio totale all’universo virtuale creato dall’informatica. Penso che l’immergersi completamente in esso ci farà rischiare di perdere la nozione delle tracce che lasceremo nella storia.
Il compito dell’architetto è di progettare e costruire non per sé stesso ma per l’uomo, non dimenticando che la casa e la città devono in primis relazionarsi e confrontarsi con l’ambiente.
L’intenzione del progettista è quella di produrre patrimoni urbani o di difenderli, realizzando nel contempo paesaggi culturali integrati."
 
Toni Follina
 
Firma di Toni Follina