Lo studio ha preso in considerazione l’intera porzione urbana che gravita attorno a piazza San Parisio, comprendendone le vie di accesso, le relazioni con la città, con l’intento di realizzare un polo d’interesse pubblico, dedicato all’intera comunità trevigiana ed alla riscoperta dei luoghi della memoria e delle tradizioni.

In particolare l’ambito d’intervento comprendeva, per omogeneità e completezza d’intenti, aree di proprietà privata, gravata da servitù di pubblico transito.

Il progetto ha confermato la destinazione polifunzionale della corte, che l’Amministrazione Comunale a voluto deputare a piazza pubblica pedonale attrezzata, in primo luogo, per attività mercatali mobili, studiato con banchi di vendita facilmente amovibili e, contemporaneamente, per gli eventi e le manifestazioni all’aperto, nell’ottica della più ampia flessibilità d’uso di questo caratteristico contesto urbano.

Il progetto ha previsto la realizzazione di una nuova pavimentazione lapidea, riproponendo la tipologia caratteristica degli spazi pubblici dei centri storici veneti a masegni di trachite zovonite di colore misto grigio e caldo variegato, posati a correre a formare una superficie unitaria, che abbraccia l’intero ambito d’intervento. 

Il percorso privilegiato di transito pedonale si sviluppa longitudinalmente, lungo l’asse d’ingresso del portico di via Pescheria e si ramifica, in seguito, fino a condurre al passaggio opposto verso via Manzoni. 

Il disegno stesso della pavimentazione raffigura in astrazione, planimetricamente, un grande albero stilizzato. Tale rappresentazione è semplice, evidenziata dalla differente tessitura della pavimentazione, (consistente in listelli di trachite posati trasversalmente al senso di marcia, quasi a formare una corsia bordata ai due lati da sottili tarsie in pietra d’Istria Orsera) e dalla leggera rastremazione dei “rami” costituenti il percorso stesso.

A chiudere la quinta scenica dello scorcio visuale da via Pescheria viene collocata una meridiana.

Ai piedi dell’albero esistente è stata prevista un’ampia aiuola con pavimentazione in binderi di trachite posati a fuga aperta, così da creare una superficie adatta alla vita della pianta ma, allo stesso tempo, pedonabile.

È, infine, stata confermata la fontana esistente in una posizione leggermente diversa, per il ristoro degli utenti.