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Casa Follina a Nervesa della Battaglia, TV (1972-75)

  
 
La casa, a pianta modulare quadrata, ritaglia uno spazio geometrico verde tra i frammenti a vigneto, a orto ed a prato dell’intorno.
Un doppio percorso, interno di distribuzione alle funzioni abitative ed esterno, coperto dalla sporgenza del tetto, sottolinea lo spazio quadrato e la sua continuità con lo spazio esterno. Vetrate scorrevoli, con serramenti in acciaio e legno di rovere, dividono, con possibilità di riunificare nei mesi estivi, i due percorsi. L’unità tra il giardino e l’interno trova corrispondenza nella continuità che si stabilisce tra l’edificio ed il contesto attraverso i due corridoi-canocchiale che si allungano sul paesaggio all’intersezione dei percorsi interni. Le funzioni della zona notte ed i servizi sono racchiusi in volumi autonomi che non raggiungono il soffitto.
La struttura dell’edificio è mista: le pareti perimetrali sono in cemento armato a vista, pilastri e coppia di travi sono in acciaio collaboranti con una sovrastante struttura in calcestruzzo.
Le pareti esterne sono scandite da pochi tagli verticali e gli elementi decorativi sono rarefatti: la meridiana ricorda la quotidianità dell’operare domestico, la scultura in arenaria, la scultura in legno e l’affresco sono opera, rispettivamente, degli amici Nino Cassani, Sandro Battistin e Paolo Scarpa.